ARTRITE REUMATOIDE: IL SUO IMPATTO SULLA SALUTE MENTALE

ARTRITE REUMATOIDE: IL SUO IMPATTO SULLA SALUTE MENTALE

ARTRITE REUMATOIDE: IL SUO IMPATTO SULLA SALUTE MENTALE

Il problema della nebbia cerebrale nell’artrite reumatoide


L’artrite reumatoide (AR) provoca un’infiammazione cronica che colpisce non solo le articolazioni ma anche altri sistemi di organi. L’AR è una condizione degenerativa, il che significa che tende a peggiorare nel tempo e con l’età se le persone non la trattano correttamente. Tuttavia, sono disponibili trattamenti per prevenire o rallentare la progressione dell’AR e gestire i sintomi. Uno dei sintomi più insoliti dell’artrite reumatoide è la “nebbia cerebrale”. Molte persone affette da artrite reumatoide riferiscono di avere difficoltà a pensare chiaramente, problemi di memoria e difficoltà di concentrazione. Questi sintomi, noti come nebbia cerebrale, possono verificarsi in persone con condizioni infiammatorie croniche, come la sindrome di Sjogren e la sclerosi multipla. Non è esattamente chiaro quanto sia comune la nebbia cerebrale nelle persone con AR perché la ricerca è limitata. Tuttavia, gli studi dimostrano che alcuni tipi di deterioramento cognitivo possono avere un impatto fino al 60% delle persone con AR. La ricerca definisce il deterioramento cognitivo come una “difficoltà a ricordare, imparare cose nuove, risolvere problemi, concentrarsi o prendere decisioni”. Tuttavia, i sintomi specifici possono variare da persona a persona. Con un trattamento adeguato e adottando misure preventive, una persona con AR potrebbe essere in grado di far sciogliere la nebbia del cervello. Questa condizione cronica provoca infiammazione in tutte le articolazioni, causando dolore e rigidità, gonfiore e diminuzione della mobilità articolare. Le persone associano principalmente l’AR con articolazioni dolorose. Tuttavia, per alcune persone con AR, questo è solo uno dei sintomi che devono affrontare, poiché l’AR può colpire anche gli occhi, la pelle, i polmoni e il cervello. Molte persone con AR e altre condizioni infiammatorie croniche lamentano anche di sentirsi “mentalmente confuse” e di avere difficoltà a pensare o concentrarsi.


Perché si sviluppano i sintomi cerebrali dell’artrite reumatoide?


Gli scienziati ritengono che possa esserci un legame tra l’infiammazione cronica e il deterioramento cognitivo che le persone chiamano nebbia del cervello. Ciò può essere dedotto da vari fattori, tra cui:


  • Dolore cronico e stanchezza. Le persone che vivono con dolore cronico possono trovarsi distratte dal dolore e dall’affaticamento che il dolore provoca. Non solo il dolore distoglie l’attenzione di una persona dai compiti mentali, ma può interrompere la quantità o la qualità del sonno che ottiene, portando all’affaticamento. Questo, a sua volta, può contribuire alla nebbia cerebrale;
  • Depressione e ansia. Molte persone con AR e altre condizioni di dolore cronico soffrono di depressione o ansia. La depressione e l’ansia possono anche causare annebbiamento del cervello e una ridotta capacità di pensare in modo corretto. Allo stesso modo, la depressione può causare irrequietezza, insonnia e altri sintomi che possono portare a una diminuzione delle capacità mentali. Una sindrome da dolore cronico associata a irrequietezza e incapacità di dormire (dolorinsonnia) è ora un’area di ricerca di esperti e può presentarsi in un sottogruppo di pazienti affetti da AR.


Corticosteroidi


Il rischio di problemi cognitivi può essere maggiore nelle persone che usano corticosteroidi nel loro protocollo terapeutico e che hanno fattori di rischio per malattie cardiache, tra cui ipertensione e colesterolo alto. Le citochine prodotte dal sistema immunitario durante la malattia, specialmente durante le riacutizzazioni, sono state sospettate e poi dimostrate colpevoli dell’insorgenza e del mantenimento dei sintomi correlati alla fatica. Interleuchina-6 e TNF-alfa sembrano i principali contributori al problema. Paradossalmente, mentre i corticosteroidi possono ridurre i livelli di citochine possono tuttavia agire direttamente sui neuroni cerebrali e influenzare la cognitività stessa, attraverso cambiamenti molecolari nella corteccia cerebrale e nell’ippocampo.


L’impatto dell’infiammazione cronica sul cervello


Uno studio del 2018 ha mostrato un legame tra questa infiammazione e i cambiamenti nei modelli delle connessioni cerebrali. Ha anche mostrato un volume inferiore di materia grigia in un’area del cervello nota come lobo parietale inferiore. Lo studio suggerisce che la fatica, il dolore e una ridotta capacità di pensare sono associati a questi cambiamenti cerebrali. Queste alterazioni del tessuto cerebrale possono avere un ruolo nella conversione dei segnali di infiammazione al resto del sistema nervoso centrale. La nebbia cerebrale può essere molto frustrante per coloro che vivono con l’AR. Secondo uno studio del 2002, il 27% dei pazienti ha in media ansia e il 26,7% ha disturbi depressivi. C’era una significativa riduzione della qualità della vita nei pazienti con basso livello di istruzione, situazione finanziaria dipendente, elevata attività e lunga durata della malattia, dolore elevato e livelli di affaticamento, scarsa educazione terapeutica, disabilità funzionale e disturbi psicologici. In un altro studio è emerso che il sesso femminile sembra avere una salute mentale, una soglia del dolore e disabilità funzionali peggiori.


Un approccio multidisciplinare


Ci sono, tuttavia, dei passaggi che una persona con AR può intraprendere per aiutare a trattare e alleviare la nebbia del cervello. Le modifiche al trattamento e allo stile di vita per aiutare a gestire la nebbia del cervello associata all’AR includono: dormire di più, esercitare regolarmente, terapia psicologica come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) e, naturalmente, qualsiasi trattamento farmacologico dedicato come DMARD e farmaci biologici che bloccano l’infiammazione e alleviano il dolore. Ci sono altri approcci naturali che hanno mostrato una certa attività. Ad esempio, gli integratori con il polifenolo luteolina più palmitolil-etanolamide (PEA; un endo-cannabinoide) o luteolina più curcumina hanno mostrato un effetto antinfiammatorio sul cervello e possono aiutare a velocizzare la risoluzione o gestire i sintomi. Consultandosi con un dietista, può consigliare un approccio personalizzato per i protocolli alimentari, come la dieta del protocollo autoimmune (AIP). Con farmaci opportuni e cambiamenti dello stile di vita, quindi, una persona con artrite reumatoide può gestire e limitare i sintomi della “Nebbia cerebrale” per evitare invalidità di sorta.


Artrite reumatoide - Tratto da medicomunicare.it - di Dr. Gianfrancesco Cormaci - Febbraio 2023

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