CONGEDO STRAORDINARIO

CONGEDO STRAORDINARIO

CONGEDO STRAORDINARIO

Congedo straordinario: cos’è?


Il congedo straordinario è un’agevolazione prevista dalla Legge 104 e consente al lavoratore dipendente di assentarsi da lavoro fino a un massimo di 2 anni in tutta la sua vita lavorativa, per assistere il coniuge o un familiare con disabilità grave (Legge 104, articolo 3, comma 3). L’assistenza richiesta dalla Legge 104 non deve essere intesa come assistenza sanitaria costante, ma può essere fornita attraverso molte attività diverse che supportano il familiare disabile. Il lavoratore che usufruisce del congedo straordinario ha anche il diritto di dedicarsi ai propri interessi personali o di riposarsi, a condizione che l’assistenza sia permanente, continua e globale. Il periodo di congedo straordinario è coperto da retribuzione (il lavoratore ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione, con riferimento alle voci fisse e continuative del trattamento) e da contribuzione figurativa fino a un importo complessivo massimo di 53.687 euro (aggiornato al 2023).


I periodi di congedo retribuito non comportano la maturazione di ferie, tredicesima, TFR e non sono validi ai fini dell’anzianità. Possono essere frazionati anche in giorni, ma vanno esclusi i giorni festivi, i sabati e le domeniche. Tra un periodo e l’altro di fruizione è necessaria la ripresa dell’attività lavorativa.


Congedo straordinario: a chi spetta?


Il congedo straordinario non spetta al lavoratore disabile, ma soltanto ai caregiver lavoratori dipendenti, secondo il seguente ordine di priorità:


  • coniuge convivente / parte dell’unione civile convivente / convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36, della legge n. 76/2016 della persona disabile in situazione di gravità;
  • padre o madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente, dalla parte dell’unione civile convivente o del convivente di fatto;
  • uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
  • parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.


Per avere diritto al congedo straordinario è necessario che sussista il requisito della convivenza (residenza anagrafica e coabitazione nello stesso appartamento) con la persona disabile grave da assistere. L’unica eccezione riguarda i genitori che assistono figli con disabilità grave. Il requisito della convivenza viene soddisfatto anche in presenza di dimora temporanea, risultante dall’iscrizione nello schedario della popolazione temporanea.


Congedo straordinario: è possibile richiederlo se il disabile assistito lavora?


Il congedo straordinario può essere ottenuto anche per assistere il coniuge o un familiare disabile grave, che svolge attività lavorativa?


Assolutamente sì. Il Ministero del Lavoro e l’INPS hanno confermato che anche una persona con disabilità grave, che svolge attività lavorativa, può avere bisogno di assistenza. Il diritto non può essere negato, poiché la necessità di assistenza per una persona disabile non viene cancellata dallo svolgimento di un’attività lavorativa. La Legge 104 prevede la possibilità di richiedere un congedo retribuito per assistere un familiare disabile, anche se questi svolge un’attività lavorativa.

Lavoratore disabile con congedo straordinario: in foto una giovane donna assiste un’anziana con disabilità.



Congedo straordinario Legge 104: le cause di esclusione


Non possono richiedere il congedo straordinario i lavoratori:


  • addetti ai servizi domestici e familiari;
  • a domicilio;
  • agricoli giornalieri;
  • autonomi;
  • parasubordinati;
  • con contratto di lavoro part-time verticale , durante le pause di sospensione contrattuale.


Non vi sono norme o indicazioni da parte dell’Inps che, quindi, escludono l’accesso al congedo straordinario a chi ha chiesto o ha intenzione di chiedere permessi giornalieri retribuiti per l’assistenza di un disabile.


Il congedo straordinario è retribuito dall'Inps al 100% della retribuzione globale di fatto percepita dal lavoratore nei dodici mesi precedenti l'inizio del congedo e dà diritto al riconoscimento dei contributi figurativi per il periodo di congedo1. L'assenza viene coperta da contribuzione figurativa, con l'Inps che si fa carico della spesa necessaria per far sì che il congedo straordinario possa essere valido ai fini pensionistici2. Chiunque usufruisce di un concedo straordinario e ne facesse un uso al di là dell'assistenza del proprio familiare, può incorrere in gravi conseguenze.


Faq sul congedo straordinario


Il congedo straordinario può essere rifiutato dal datore di lavoro?


No, il datore di lavoro non può rifiutare la richiesta di congedo straordinario se ricorrono le condizioni previste dalla legge. La normativa prevede che il lavoratore abbia il diritto di usufruire di questo tipo di congedo per assistere un familiare con disabilità grave o non autosufficiente. Il datore di lavoro ha l’obbligo di rispettare i diritti del lavoratore e garantire il rispetto delle norme vigenti in materia di congedi retribuiti. Pertanto, se hai un familiare che necessita del tuo sostegno a causa di una disabilità grave, il datore di lavoro non può negarti il congedo straordinario.


Posso essere controllato durante l’utilizzo del congedo straordinario?


Sì, è possibile che vengano effettuati controlli durante l’utilizzo del congedo straordinario. L’INPS ha il diritto di verificare la corretta fruizione di questo tipo di congedo. Durante il periodo in cui usufruisci del congedo straordinario, potresti essere sottoposto a controlli a sorpresa da parte dell’INPS, allo scopo di accertare che le condizioni per il riconoscimento del congedo siano effettivamente presenti e che tu stia utilizzando il periodo di congedo per assistere il familiare con disabilità grave o non autosufficiente come previsto dalla legge.


Come si calcola l’indennità di congedo straordinario con la Legge 104 se lavoro part-time?


L’indennità di congedo straordinario si basa sull’ultima retribuzione base ricevuta. Vengono considerate solo le parti fisse del tuo stipendio, escludendo extra come gli straordinari o i premi di produzione. Nel periodo di congedo, hai diritto al 100% della tua retribuzione base. Ricorda, esiste un limite massimo di 37.341 euro all’anno, ovvero 102,30 euro al giorno.


Diritti del malato - Tratto da lavoroepensioni.it - di Carmine Roca - Settembre 2023

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