DISABILITA' GRAVISSIMA

DISABILITA' GRAVISSIMA

DISABILITA' GRAVISSIMA

"Quali sono i requisiti per la disabilità gravissima, chi la valuta e a cosa si ha diritto con il riconoscimento".


I requisiti per la disabilità gravissima comprendono, in due sole parole, la non autosufficienza. La disabilità gravissima è infatti strettamente associata alla non autosufficienza (allegato 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013). Un disabile considerato gravissimo è colui che ha necessità di avere l’accompagnamento (Legge 11 febbraio 1980, n. 18), perché non è in grado di deambulare da solo o di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza continua.


Quali condizioni sanitarie vengono verificate


Per riconoscere la non autosufficienza e l’indennità di accompagnamento, i medici valutatori verificano la presenza di almeno una delle seguenti condizioni (articolo 3 del Decreto interministeriale del 26 settembre 2016):


  • persone in condizione di coma, stato vegetativo oppure di stato di minima coscienza e con punteggio nella scala Glasgow Coma Scale (GCS) minore o uguale a10;
  • persone dipendenti da ventilazione meccanica assistita o non invasiva continuativa per 24 ore al giorno e 7 giorni su 7;
  • persone con grave o gravissimo stato di demenza con un punteggio sulla scala Clinical Dementia Rating Scale (CDRS) maggiore o uguale a 4;
  • persone con lesioni spinali fra C0/C5, di qualsiasi natura, con livello della lesione, identificata dal livello sulla scala ASIA Impairment Scale (AIS) di grado A o B;
  • persone con gravissima compromissione motoria da patologia neurologica o muscolare con bilancio muscolare complessivo minore o uguale a 1 ai 4 arti alla scala Medical Research Council (MRC), o con punteggio alla Expanded Disability Status Scale (EDSS) maggiore o uguale a 9, o in stadio 5 di Hoehn e Yahr mod;
  • persone con deprivazione sensoriale complessa intesa come compresenza di minorazione visiva totale o con residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione o con residuo perimetrico binoculare inferiore al 10 per cento e ipoacusia, a prescindere dall’epoca di insorgenza, pari o superiore a 90 decibel HTL di media fra le frequenze 500, 1000, 2000 hertz nell’orecchio migliore;
  • persone con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5;
  • persone con diagnosi di ritardo mentale grave o profondo secondo classificazione DSM-5, con Quoziente di Intelligenza (QI) minore o uguale a 34 e con punteggio sulla scala Level of Activity in Profound/Severe Mental Retardation (LAPMER) minore o uguale a 8;
  • ogni altra persona in condizione di dipendenza vitale che necessiti di assistenza continuativa e monitoraggio nelle 24 ore, sette giorni su sette, per bisogni complessi derivanti dalle gravi condizioni psicofisiche.


Come avviene la valutazione dei requisiti per la disabilità gravissima


In merito i requisiti per la disabilità gravissima, dobbiamo un attimo soffermarci sulla definizione di disabilità gravissima e sulla valutazione che ancora oggi viene fatta in Italia.


Abbiamo visto, nel paragrafo precedente, con quali condizioni sanitarie viene riconosciuta la disabilità gravissima e quindi anche l’indennità di accompagnamento.Tuttavia, chi è invalido totale (100%) e percepisce indennità di accompagnamento, può anche svolgere un’attività lavorativa e, in alcuni casi, anche guidare l’automobile. Ma allora, ci chiediamo: come viene distinta realmente la disabilità gravissima da quella grave e media? Non è una domanda banale, perché la distinzione è molto importante ai fini dell’assistenza specifica che deve essere assicurata per ogni soggetto disabile e in base al suo grado di disabilità. Una recente ricerca sulla disabilità gravissima ha dedicato molte pagine al concetto che abbiamo appena esposto. La conclusione di questa ricerca, è la scelta della seguente definizione:


è persona con disabilità gravissima chi necessita di assistenza continua 24 ore su 24, a volte prestata anche da più persone contemporaneamente, l’interruzione della quale, anche per un periodo molto breve, può portare a complicanze gravi o anche alla morte”.


Questa definizione evidenzia l’aspetto assistenziale, facendolo prevalere su quello clinico, che è quello su cui ancora oggi si basa la valutazione dei medici valutatori. Nella ricerca, inoltre, viene auspicato un utilizzo diffuso della Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità (ICF) dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Questa classificazione, infatti, fornisce indicazioni non solo sullo stato di salute ma anche sul grado di integrazione sociale della persona con disabilità. L’ICF, in pratica, dovrebbe diventare lo strumento che permette di definire esattamente la disabilità gravissima e che dovrebbero utilizzare tutti i medici valutatori per fare le loro valutazioni. Del resto, sappiamo che il Piano per la non autosufficienza e i decreti attuativi che il governo sta approvando, mirano anche all’adozione dell’utilizzo dell’ICF, per fornire una nuova definizione di disabilità, soprattutto in linea con quella data dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, e sulla progettazione di una nuova e più personalizzata assistenza alle persone con disabilità gravissima.


Disabilità media, grave e gravissima: le differenze


Abbiamo cercato di capire cosa significa disabilità gravissima e abbiamo visto le difficoltà che portano a differenziare questa da altri gradi di disabilità e quindi assicurare la giusta assistenza. Le diverse condizioni sanitarie, infatti, comportano un diverso trattamento e il Governo, nel corso dei decenni, nel tentativo di elaborarne le non facili definizioni, è intervenuto con numerosi inquadramenti normativi che hanno solo generato ancora più confusione. A parte la mole dei riferimenti normativi che salta subito all’occhio, c’è qualcosa anche di più confusionario che va annotato. Hai fatto attenzione al criterio individuato per valutare i minori con disabilità grave? Praticamente, è previsto che i minori, per essere considerati invalidi gravi, debbano avere persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in più debbano ricorrere le condizioni di cui all’articolo 8 della Legge 499/1997 o dell’articolo 30 della Legge 388/2000.

La Legge 499/1997 si riferisce alle agevolazioni fiscali sui veicoli, indicando una ridotta incapacità motoria ed escludendo le menomazioni che non siano fisiche, ovvero prendendo in considerazione solo quelle sensoriali e intellettive.

L’articolo 30 della Legge 388/2000, sempre riguardante le agevolazioni fiscali, si riferisce invece alle disabilità psichiche e mentali con handicap grave (articolo 3, comma 3 della Legge 104/1992), tali da determinare l’indennità di accompagnamento. In pratica, il primo riferimento normativo è praticamente superfluo, visto che il secondo lo comprende e lo definisce ulteriormente. Il secondo, però, è del tutto inutile, perché se una persona con disabilità intellettiva minorenne è titolare dell’indennità di accompagnamento, ricade sotto la terza categoria e cioè quella della non autosufficienza. Insomma, i parametri di valutazione a tutt’oggi presi in considerazione, ci fanno capire che c’è ancora molta confusione sulla definizione di disabilità media, grave e gravissima e il Governo ha molto da lavorare su questo aspetto. Vediamo adesso, sulla base della definizione di disabilità gravissima attuale, qual è l’iter da seguire per essere riconosciuti disabili gravissimi e a cosa si ha diritto.


Come fare domanda per il riconoscimento se hai i requisiti per la disabilità gravissima


I requisiti per la disabilità gravissima vengono valutati innanzitutto da una Commissione Medica dell’ASL integrata da un medico dell’INPS.

C’è una procedura specifica che bisogna seguire per presentare domanda di invalidità civile. Una volta che la Commissione Medica dell’ASL avrà riconosciuto l’invalidità totale (100%) e l’incapacità di deambulare da soli o di compiere gli atti normali della vita quotidiana senza assistenza, si potrà ottenere una di queste prestazioni:


  • pensione di inabilità lavorativa;
  • indennità di accompagnamento.


FAQ sulla non autosufficienza


Quali sono le cause più comuni di non autosufficienza?


La non autosufficienza può essere causata da diverse condizioni, tra cui malattie croniche, disabilità fisiche o cognitive, infortuni gravi o condizioni legate all’invecchiamento.


Quali sono i diritti delle persone non autosufficienti?


Le persone non autosufficienti hanno diritto a un trattamento rispettoso, cure appropriate, e possono essere idonee a prestazioni sociali e assistenziali.


Cosa sono i piani di assistenza personalizzati?


I piani di assistenza personalizzati sono strategie individualizzate che delineano le esigenze e i desideri specifici di una persona non autosufficiente, identificando i servizi e il supporto necessario per migliorare la qualità della vita.


Cerchiamo ora di capire, attraverso la tabella che ti mostriamo sotto, qual è attualmente la situazione. Nella tabella prendiamo in considerazione le categorie di invalidi e in base a quali parametri vengono considerati disabili medi, gravi o gravissimi:


Diritti del malato - Tratto da invaliditaediritti.it - di Romina Cardia - Novembre 2023

Categorie Disabilità media Disabilità grave Non autosufficienza
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 65 anni Invalidi 67% – 99% (D.lgs. 509/88) Inabili totali (Legge 118/71, artt. 2 e 12) Cittadini di età compresa tra 18 e 65 anni con diritto all’indennità di accompagnamento (Legge 508/88, art. 1, comma 2, lettera b)
Invalidi civili minori di età Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (Legge 118/71, art. 2 – diritto all’indennità di frequenza) Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla Legge 449/1997, art. 8 o della Legge 388/2000, art. 30 Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento (Legge 508/88, art. 1)
Invalidi civili ultrasessantacinquenni Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67% – 99% (D.lgs. 124/98, art. 5, comma 7) Ultrasessantacinquenni con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% (D.lgs. 124/98, art. 5, comma 7) Cittadini ultrasessantacinquenni con diritto all’indennità di accompagnamento (L. 508/88, art. 1, comma 2, lettera b)
Ciechi civili Art 4 Legge 138/2001 Ciechi civili parziali (Legge 382/70 – Legge 508/88 – Legge 138/2001) Ciechi civili assoluti (Legge 382/70 – Legge 508/88 – L. 138/2001)
Sordi civili Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica (DM 27/8/1999, n. 332) Sordi pre-linguali, di cui all’art. 50 Legge 342/2000
INPS Invalidi (Legge 222/84, artt. 1 e 6 – D.lgs. 503/92, art. 1, comma 8) Inabili (Legge 222/84, artt. 2, 6 e 8) Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (Legge 222/84, art. 5)
INAIL Invalidi sul lavoro 50% -79% (DPR 1124/65, art. 66); Invalidi sul lavoro 35% – 59 % (D.lgs. 38/2000, art.13 – DM 12/7/2000 – Legge 296/2006, art 1, comma 782) Invalidi sul lavoro 80% – 100% (DPR 1124/65, art. 66) Invalidi sul lavoro con percentuale maggiore al 59% (D.lgs. 38/2000, art. 13 – DM 12/7/2000 – Legge 296/2006, art 1, comma 782) Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa (DPR 1124/65 – art. 66); Invalidi sul lavoro con menomazioni dell’integrità psicofisica di cui alla Legge 296/2006, art 1, comma 782, punto 4
INPS gestione ex INPDAP Inabili alle mansioni (Legge 379/55, DPR 73/92 e DPR 171/2011) Inabili (Legge 274/1991, art. 13 – Legge 335/95, art. 2)
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 (71% – 80%) Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 (81% – 100%) Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità (Tabella E allegata al DPR 834/81)
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