FIBROMIALGIA E ALIMENTAZIONE: I CIBI CHE FANNO BENE

FIBROMIALGIA E ALIMENTAZIONE: I CIBI CHE FANNO BENE

FIBROMIALGIA E ALIMENTAZIONE: I CIBI CHE FANNO BENE

La fibromialgia è una malattia che si presenta quando il sistema nervoso è ipersensibile e il dolore viene percepito in modo amplificato. I sintomi tipici sono dolori muscolari, stanchezza eccessiva, disturbi del sonno, ansia, sbalzi di umore. Le cause della fibromialgia non sono note, ma è noto che traumi, eventi dolorosi e stress intensi possono scatenarla. Non ci sono esami certi per diagnosticarla né cure in grado di sconfiggerla, ma può essere tenuta sotto controllo anche con rimedi naturali e alimentazione corretta.


Alimentazione e fibromialgia: i cibi che fanno male


Ci sono alcuni alimenti che favoriscono l’aggravarsi dei sintomi, così come altri che li riducono sensibilmente. Per esempio, il dolore in presenza di fibromialgia aumenta quando si mangiano troppi zuccheri. Chi soffre di questo disturbo dovrebbe infatti adottare uno stile alimentare a basso indice glicemico, che preveda quindi un consumo ridotto di zuccheri semplici, come il saccarosio (il comune zucchero da cucina), e anche i dolci e le bevande che lo contengono, così come pane e pasta bianchi e tutti i cereali e derivati raffinati (privati della fibra) nocivi quanto gli zuccheri semplici. Anche carne rossa, cibi grassi e di origine animale, alimenti con additivi e fast food sono spesso alla base del dolore cronico.


Alimentazione e fibromialgia: i cibi che fanno bene


A far bene sono invece gli alimenti integrali, gli ortaggi, il pesce, le carni bianche e i legumi con i loro derivati. Anche le spezie, come la curcuma e lo zenzero, possono esser di grande aiuto in questi casi, grazie alla loro azione disintossicante, antiossidante e, fatto da non sottovalutare, anche brucia grassi. La dieta quotidiana in caso di fibromialgia deve infatti contribuire a ridurre il peso corporeo se in eccesso. Ecco perché…


Occhio al soprappeso: aggrava i sintomi


Un’indagine statunitense pubblicata sul “Journal of Pain”, condotta da Akiko Okifuji dell’Univeristà dello Utah, ha osservato una maggiore incidenza della fibromialgia tra le persone in sovrappeso, al punto che questa condizione può essere considerata come uno dei fattori di rischio. Prima di tutto, il grasso corporeo fa aumentare la produzione di radicali liberi. Questi nell’organismo si comportano come veri e propri elementi infiammatori che, oltre a favorire l’invecchiamento precoce, possono provocare dolori diffusi.

Inoltre, l’adipe (grasso) “imprigiona” gli antiossidanti assunti con l’alimentazione, impedendo a queste sostanze benefiche di contrastare l’eccesso di radicali liberi, quindi gli stati infiammatori e il dolore che possono scatenare. E non solo, se si sono accumulati troppi chili, questi gravano su muscoli, ossa e articolazioni, generando ulteriore dolore. Chi soffre di fibromialgia deve quindi adottare uno stile alimentare in grado di ristabilire il giusto peso corporeo, ma non sono indicate diete penalizzanti, che potrebbero influire negativamente sull’umore a aumentare così la percezione del dolore.


Attenzione: (Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e non si sostituiscono in alcun modo al consulto medico e/o al parere di uno specialista. Non costituiscono, inoltre, elemento per la formulazione di una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento. Per quanto riguarda il fai da te, questo potrebbe essere potenzialmente pericoloso, AIRA ODV non è responsabile di eventuali danni a animali, cose o persone in seguito all’applicazione di metodi descritti negli articoli. Si ricorda che bisogna prestare attenzione ai materiali e prodotti usati che potrebbero in alcuni casi anche nuocere alla salute o creare allergie o altri effetti negativi).


Alimentazione - Tratto da improntaunika.it - di Alfie Borromeo - Dicembre 2020

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