LEGGE 104 E TRASFERIMENTO

LEGGE 104 E TRASFERIMENTO

LEGGE 104 E TRASFERIMENTO

Mamma ha 94 anni e ha invalidità civile al 100%. Ha bisogno di assistenza per svolgere le sue funzioni di cura giornaliera. C’è bisogno di una sua prova di disabilità assoluta cosicché il figlio che vive a Roma possa richiedere il permesso con la legge 104 per avere la copertura finanziaria di alcune giornate e collaborare alla sua assistenza?


Da quanto leggo, sembra che Sua madre abbia già ottenuto il riconoscimento di una invalidità grave, requisito fondamentale per ottenere il riconoscimento dei benefici della legge 104. Per tali ragioni, i passaggi dovrebbero essere più semplificati.

Occorre recarsi dal proprio medico curante il quale deve redigere ed inviare all’INPS una certificazione telematica, con la descrizione della patologia grave di Sua madre. Successivamente, va presentata la domanda all’INPS per ottenere il riconoscimento dei benefici della 104. Questa procedura può essere effettuata autonomamente, tramite patronato o CAF.


L’INPS provvederà a convocare Sua madre presso una commissione territoriale medica che esaminerà la patologia per appurare se effettivamente esistono quei requisiti per il rilascio dei benefici in questione. Se la visita sarà positiva, allora verrà rilasciata l’attestazione di riconoscimento dei benefici della 104. Diversamente, sarà necessario avviare un giudizio di accertamento in Tribunale, per contestare le risultanze della commissione medica e ottenere dal Giudice, tramite una perizia medico legale, il riconoscimento dello status di grave infermità e, quindi, dei benefici della 104. Ottenuto questo riconoscimento, i parenti di Sua madre e, in questo caso, il figlio potrà usufruire di tali benefici per assistere la madre.

In particolare, con riguardo alle Sue esigenze, potrà richiedere, in quanto lavoratore dipendente, tre permessi al mese per assistenza al genitore con handicap.


Tale richiesta andrà fatta direttamente al datore di lavoro, con allegata la documentazione attestante il riconoscimento da parte di INPS o, diversamente, del Tribunale, dei benefici della 104. Occorre fare molta attenzione, in quanto il giorno di assenza 104 da lavoro, Lei deve essere a disposizione dell’assistito e, pertanto, non potrà nei relativi giorni svolgere attività personali. In mancanza, potrebbe incorrere in responsabilità civili e penali. Inoltre, se il datore di lavoro ha una sede più vicina alla residenza della madre, visto che il figlio vive in altra città, potrebbe chiedere il trasferimento presso la sede più vicina.


L’articolo 33 comma 5 della legge 104 stabilisce che il lavoratore, in presenza dei requisiti normativi, ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere trasferito senza il suo consenso ad altra sede. Tuttavia, quel comma fa riferimento al caso in cui il lavoratore risulti “convivente” con il disabile; per tali ragioni, dovrà risultare una convivenza in atto.


Diritti del malato - Tratto da laleggepertutti.it - di Salvatore Cirilla - Giugno 2023

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