POLIMIALGIA REUMATICA E DIETA

POLIMIALGIA REUMATICA

La polimialgia reumatica è una seria malattia infiammatoria dalle cause sconosciute che colpisce i gruppi muscolari prossimali del collo, del dorso e dei cingoli scapolare e pelvico determinando una notevole rigidità e un’importante limitazione funzionale. I soggetti colpiti incontrano grandi difficoltà anche nell’effettuare le normali azioni quotidiane (alzarsi dal letto, vestirsi ecc.) con notevole penalizzazione della qualità di vita.


La polimialgia reumatica è una patologia relativamente frequente; colpisce circa una persona ogni 1.200; nella gran parte dei casi si tratta di ultrasessantacinquenni; le donne sono colpite in misura doppia. Fra le varie patologie reumatiche è quella più comune nel paziente anziano.

Il sintomo principale è la rigidità muscolare mattutina, che persiste per almeno 45 minuti. dieta-polimialgia-reumatica. Si possono anche manifestare altri sintomi, tra cui:

 

  • Febbre e sudorazione
  • Affaticamento
  • Perdita di appetito
  • Perdita di peso
  • Depressione.

 

La diagnosi di polimialgia reumatica richiede molta attenzione. Per la somiglianza dei sintomi, non sono rari i casi in cui viene confusa con l'artrite reumatoide. Il sospetto di polimialgia reumatica deve sorgere solo quando il dolore e la rigidità persistono oltre una settimana.


Polimialgia reumatica e arterite di Horton


Spesso, chi soffre di polimialgia reumatica soffre contemporaneamente anche di arterite di Horton. Quest'ultima è un'infiammazione delle arterie di medio e grosso calibro, specie di quelle che attraversano la zona temporale della testa (in corrispondenza delle tempie).

L'arterite di Horton è una condizione patologica curabile, ma rispetto alla polimialgia reumatica può sviluppare complicanze ben più gravi (specialmente se la diagnosi o la cura sono tardive).


Cause


Le cause della polimialgia reumatica sono attualmente sconosciute; l'ipotesi più accreditata è una combinazione di fattori genetici e ambientali.

La polimialgia reumatica è un disturbo abbastanza comune. Nei soggetti con più di 50 anni (la maggior parte è >70 anni), si stima un'incidenza di 10 casi ogni 100.000 abitanti. E' invece molto rara nei giovani. Colpisce soprattutto le femmine.

La polimialgia reumatica ha una correlazione statistica molto importante con l'arterite temporale di Horton (a cellule giganti).

I sintomi di quest'ultima patologia, che possono manifestarsi prima, durante o dopo la polimialgia reumatica, sono:

 

  • Mal di testa e gonfiore del cuoio capelluto (dolente al tatto)
  • Dolore ai muscoli della mandibola durante la masticazione
  • Disturbi della vista (visione doppia o riduzione funzionale).

 

A differenza della polimialgia reumatica, l'arterite richiede un'assistenza medica repentina onde evitare danni permanenti.

Anche in questo caso la terapia è prevalentemente farmacologica a base di corticosteroidi.


Fattori di rischio


Come si è anticipato, esistono alcune condizioni che favoriscono l'insorgenza della polimialgia reumatica. Esse sono:

 

  • Età avanzata. Le persone dai 65-70 anni in su sono i soggetti più colpiti. Può capitare, ma è raro, che si ammalino persone attorno ai 50-55 anni.
  • Sesso femminile. Nelle donne, la polimialgia reumatica è due volte più frequente che negli uomini.
  • Origine scandinava. Si è notata una maggior incidenza della polimialgia reumatica negli individui provenienti dal Nord Europa, in particolare da Svezia, Finlandia e Norvegia. Tuttavia, non se ne sono ancora capite le ragioni.

 

Il dolore muscolare (Mialgia)


Come si è detto, il dolore muscolare rappresenta il sintomo cardine che caratterizza la polimialgia reumatica; all'inizio, insorge in punti precisi del corpo: collo, spalle e anche, successivamente, tende a coinvolgere gli arti (sia superiori che inferiori) e i muscoli prossimi alle articolazioni (ginocchia e polsi, in particolare).


Il paziente, se non curato, lamenta dolore quando deve compiere le più normali attività quotidiane, come alzarsi dal letto o da una sedia, entrare o uscire dalla macchina, vestirsi, pettinarsi ecc.


Senso di rigidità


Nelle stesse aree del corpo interessate dalla mialgia, il paziente avverte anche una sensazione di rigidità muscolare. Questo è il secondo segnale importante della polimialgia reumatica.

Tale rigidità è percepita soprattutto nelle prime ore successive al risveglio; col tempo (in assenza di cure appropriate) tende a propagarsi in altri distretti del corpo.


Depressione


Ci si chiederà perché il paziente con polimialgia reumatica soffra, talvolta, anche di depressione. La ragione è semplice: nel giro di pochi giorni, ai malati risulta difficile svolgere anche le operazioni quotidiane più semplici. Questo fatto, in particolare su un soggetto anziano con altri acciacchi, può avere gravi ripercussioni psicologiche.


Diagnosi


La diagnosi di polimialgia reumatica può presentare alcune difficoltà, soprattutto perché la sintomatologia è simile con molte patologie.  In alcuni casi, può essere utile attuare la cosiddetta diagnosi differenziale, tramite la quale si escludono le patologie con sintomi simili. Conoscere l'esatta ragione dei dolori muscolari è fondamentale per impostare la terapia più adeguata.


Esami del sangue


Se c'è il sospetto di una polimialgia reumatica, il test di sedimentazione degli eritrociti, effettuato sul sangue del paziente, può fornire informazioni significative. Questo si basa sulla valutazione della velocità con cui i globuli rossi sedimentano sul fondo della provetta che li contiene. Più veloce è questo movimento (VES elevata), più probabile è la presenza di un'infiammazione in corso.  Un altro parametro sanguigno, rilevabile durante uno stato infiammatorio, è l'alta presenza di una proteina particolare, prodotta dal fegato, nota col nome di proteina C-reattiva.

Entrambi i test, sia quello della sedimentazione sia quello della proteina C-reattiva, sono rapidi e non invasivi.


Test strumentali


La diagnostica strumentale consiste in: risonanza magnetica nucleare (RMN) ed ecografia.

 

  • La risonanza magnetica nucleare fornisce delle immagini relative alle strutture ossee e articolari di un individuo. Aiuta a distinguere l'artrite reumatoide, che aggredisce le articolazioni, dalla polimialgia reumatica, che coinvolge i muscoli.

L'ecografia mostra, invece, lo stato di salute dei muscoli e dei tessuti molli in generale.


Quando rivolgersi al medico


Come le numerose patologie reumatologiche o autoimmuni, la polimialgia reumatica è una patologia complessa da riconoscere e diagnosticare, nonché gravosa per il paziente per la sua tendenza alla cronicizzazione. In caso di quadro clinico o presenza di sintomi come quelli descritti nel precedente paragrafo, i soggetti potranno rivolgersi innanzitutto presso il proprio Medico di Medicina Generale, che ha un ruolo importante nel primo approccio diagnostico-terapeutico alla malattia. In seguito è tuttavia opportuno rivolgersi ad un medico specializzato in Reumatologia, che effettuerà gli accertamenti necessari e imposterà un piano terapeutico con le cure del caso più appropriate. All’inizio la polimialgia potrebbe essere scambiata con una semplice sindrome post-influenzale, ma i sintomi tenderanno a persistere o a peggiorare in assenza di un corretto trattamento. In genere la comparsa di dolori muscolari in talune zone del corpo, associati alla rigidità muscolare e alla limitazione funzionale, possono creare già un primo sospetto di malattia e rappresentano perciò un presupposto per rivolgersi ad un medico.


Meglio il riposo o il movimento?


Di norma il paziente beneficia di una regolare attività fisica (fatta salva la fase acuta, caratterizzata da una spiccata rigidità articolare), pianificata con lo specialista, perché questa migliora tra l’altro il trofismo muscolare (la salute del muscolo) e la mobilità articolare. Parallelamente è indispensabile garantirsi anche un adeguato riposo, affinché l’organismo si riprenda dall’esercizio e dalle attività della vita quotidiana.

 

Terapia


Al momento attuale, l’unica terapia che ha mostrato una notevole efficacia nella cura della polimialgia reumatica è il trattamento con i corticosteroidi (cortisone) che di solito vengono assunti per alcuni mesi; tuttavia una cospicua percentuale di pazienti necessita della terapia per lunghi periodi di tempo (a volte con periodi di interruzione), anche di anni, poiché la malattia può andare incontro a riacutizzazioni. Nei pazienti che a causa della presenza di altre malattie o di effetti collaterali o di inefficacia non possono fare uso di cortisone, possono essere utilizzati dei farmaci immunosoppressori, come il metotrexate.


In alcuni casi la polimialgia può associarsi o essere complicata da un’infiammazione dei vasi sanguigni più frequentemente di quelli localizzati in corrispondenza delle tempie (arterie temporali) dando un quadro clinico definito come “arterite temporale”. Il sospetto si pone quando il paziente riferisce un’improvvisa comparsa o il peggioramento (se preesistente) di una cefalea della regione temporale, associata o meno a senso di pulsazione dei vasi. Altri sintomi possono essere un’improvvisa comparsa o peggioramento di disturbi della vista, debolezza dei muscoli del volto durante la masticazione. Importante è anche lo stile di vita che deve essere il più sano e attivo possibile; l’esercizio fisico è importante per il mantenimento del tono muscolare, per la stabilizzazione del peso corporeo e per gli effetti positivi sullo scheletro. 


Malattie reumatiche - Redazione Reumatoide.it

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