RICONOSCIMENTO CAREGIVER FAMILIARE: 6 PROPOSTE DI LEGGE

RICONOSCIMENTO CAREGIVER FAMILIARE: 6 PROPOSTE DI LEGGE

RICONOSCIMENTO CAREGIVER FAMILIARE: 6 PROPOSTE DI LEGGE

"Tra i focus comuni ci sono l'adeguamento dei Livelli Essenziali di Prestazione Sociale (LEPS), l'aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e misure per conciliare il ruolo di cura con l'attività lavorativa."


Sono attualmente sei le proposte di legge in materia di riconoscimento e tutela della figura del caregiver familiare in discussione alla Camera dei Deputati. Proposte, qualcuna delle quali anche abbastanza datata, il cui iter prosegue in parallelo rispetto alle attività del Tavolo Tecnico avviato dalle Ministre Locatelli e Calderone, che sottolineano una volta di più l’urgenza e l’attualità della tematica.

Abbiamo recentemente analizzato il contenuto della proposta presentata dall’On. Ilenia Malavasi, identificando le misure che vorrebbe mettere in campo. Andando a confrontarla con gli altri testi presentati è possibile trovare una sostanziale condivisione d’intenti, con misure che ricorrono – pur con alcune varianti – in tutte, o quasi, le proposte normative. Vediamo dunque di seguito quali sono i tratti comuni.


Definizione di caregiver familiare


Tutte le proposte rimandano, per la definizione di caregiver familiare e di assistito a quanto previsto dal comma 255 dell’articolo 1 della Legge 205/2017 (Legge di Bilancio 2018).


Si definisce caregiver familiare – recita il testo – la persona che assiste e si prende cura del coniuge, dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto […], di un familiare o di un affine entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare entro il terzo grado che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18.


Nelle proposte degli On. Ciani e Malavasi sono inserite anche alcune intenzioni di modifica della succitata definizione, utili a poter considerare caregiver anche una persona non convivente con il familiare che assiste.


Adeguamento dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS)


Nella maggior parte delle proposte di Legge, fanno eccezione quelle degli On. Serracchiani e Ciani, è richiamata la necessità di aggiornamento non solo dei LEPS ma anche dei LEA, con apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. L’obiettivo è quello di definire i livelli essenziali delle prestazioni nel campo sociale che devono essere garantite ai caregiver familiari in tutto il territorio nazionale, tenendo conto, tra l'altro, della situazione generale socio-economica del nucleo familiare dell'assistito nonché della valutazione della gravità della patologia e del grado di non autosufficienza. Tra queste, si fa riferimento – a titolo meramente esplicativo – ad alcune tipologie di prestazioni inserite nella proposta a prima firma dell’On. Malavasi. Potranno essere ricompresi interventi di sostegno condivisi nelle situazioni di emergenza personale o assistenziale, servizi di sollievo e di sostegno attraverso gli enti territoriali e le aziende sanitarie locali, consulenza e supporto psicologico.


Misure per la conciliazione tra attività lavorativa e di cura


Tutte allineate le proposte sulla necessità di prevedere una serie di misure che consentano al lavoratore caregiver di conciliare al meglio il ruolo assistenziale con l’attività professionale. Tra le proposte più quotate quelle di agevolazioni per l’accesso alla modalità di lavoro agile (smart working) e a orari di lavoro più flessibili o modulari, ma anche la possibilità di allargare ai lavoratori caregiver familiari i benefici previsti dalla Legge 104, senza necessità di riconoscimento di handicap grave per il familiare, e ancora forme di anticipazione dell’età pensionabile.


Qualificazione o riqualificazione professionale


Il tempo utilizzato e le risorse impiegate per l’assistenza hanno spesso come conseguenza la perdita di opportunità lavorative e la concreta difficoltà a ricollocarsi efficacemente sul mercato del lavoro una volta terminata l’attività di cura domiciliare. Per ovviare a questa penalizzazione, tutte le Proposte sono concordi nella necessità di valorizzare l’esperienza maturata dal caregiver familiare, perché possano essere formalizzate e certificate le competenze, sulla base di criteri stabiliti dalle regioni, secondo il Decreto Legislativo 16 gennaio 2023, n. 13.


Indennità, agevolazioni fiscali e sostegno economico


Accanto alla prospettiva di poter da un lato gestire meglio la compresenza tra ruolo di cura e attività professionale e le opportunità di riqualificazione e reinserimento nel mondo del lavoro, in molte – anche se non tutte, fanno eccezione quelle a prima firma degli On. Panizzut e Candiani – delle Proposte trovano spazio alcuni sostegni economici, che vanno dalla copertura a carico dello Stato dei contributi figurativi riferiti al periodo di lavoro di assistenza al riconoscimento di un vero e proprio indennizzo in denaro, passando per premi assicurativi agevolati e detrazioni fiscali sulle spese. Come anticipato in permessa, tutte le proposte sono attualmente al vaglio coordinato da parte della Commissione XII Commissione Affari sociali e dovranno poi completare l’iter di approvazione tramite prima la Camera e poi il Senato.


Notiziario del malato - tratto da osservatoriomalattierare.it - di Alessandra Babetto - Marzo 2024

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