TASSE UNIVERSITARIE: CHI E' ESENTATO?

TASSE UNIVERSITARIE: CHI E' ESENTATO?

ESENZIONI PER DISABILITA'


La normativa italiana (Legge 104/92 e Legge 17/99) riconosce ai studenti disabili che vogliono frequentare l’università alcune agevolazioni economiche:

 

  • Chi ha un’invalidità riconosciuta pari o superiore al 66% non paga le tasse, indipendentemente dalla personale condizione economica e dal merito
  • Chi ha un’invalidità riconosciuta tra il 45% e il 65% paga solo parzialmente le tasse e la discrezionalità dipende a volte dall'ateneo che valuta anche i fattori di reddito dello studente.

 

Inoltre si può usufruire di:

 

  • Servizio di ristorazione a prezzo ridotto
  • Alloggio gratuito e attrezzato per chi si occupa di seguire la persona disabile
  • Borse di studio
  • Rimborso spese per il viaggio
  • Supporti didattici, informatici e tecnologici
  • Per studenti ipovedenti o non vedenti, testi universitari gratuiti in formato elettronico e/o in braille.

 

Per avere altre informazioni puoi rivolgerti all’ufficio disabilità del tuo Ateneo che si occupa di supportare le persone disabili nelle scelte, durante le lezioni e gli esami. Mette a disposizione servizi di tutoraggio e strumenti informatici, supporta nella ricerca di stage (per maggiori informazioni leggi la scheda Stage e tirocini) e offerte di lavoro.


Agevolazioni per studenti disabili


La legge 104/92 prevede alcune agevolazioni per gli studenti disabili:

 

  • Sull’acquisto di strumenti informatici che le aiutano durante la vita scolastica
  • Sui trasporti pubblici. Possono essere richieste al Comune di residenza (quando si frequentano le scuole medie inferiori) e alla provincia quando si frequentano le scuole medie superiori. Sul sito dell’ACI (Automobile Club Italia), suddivise per provincia, sono disponibili informazioni sulle agevolazioni per i trasporti rivolte alle persone disabili e i luoghi cui devono rivolgersi per usufruirne. Clicca sulla provincia che ti interessa e poi sulla voce “Mobilità disabili” e su “Servizi per la mobilità”
  • Agevolazioni speciali decise da province , comuni e istituzioni scolastici
  • Agevolazioni per studenti universitari.

 

Cosa dicono le leggi?


Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (Legge 104/92) riconosce e tutela i diritti della persona disabile ad essere inclusa nella vita sociale in tutte le fasi della sua vita e in diversi contesti come scuola e lavoro. Gli articoli 12,13,14,15,16,17 trattano il tema dell’istruzione in modo particolare è specificato il diritto all’educazione per tutte le persone disabili, l’iter per realizzare un piano educativo personalizzato (PEI) e le modalità di valutazione, le linee e i soggetti che possono favorire l’integrazione scolastica e infine la gestione dei corsi di formazione professionale. In tale normativa si specifica che la persona disabile che non può andare a scuola per motivi di salute, può frequentare speciali classi presenti in alcuni unità sanitarie locali, centri di recupero e di riabilitazione convenzionate

Integrazione e modifica della legge quadro 5 febbraio 1992, n. 104, per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate (Legge 17/99) presenta le agevolazioni per studenti disabili che vogliono studiare all’università

Modifiche alla disciplina delle indennità di accompagnamento di cui alla legge 21 novembre 1988 n. 508 (Legge 289/1990) definisce i contributi economici (indennità) per invalidi civili, ciechi civili, sordomuti e per minori invalidi che frequentano corsi scolastici di ogni ordine e grado, centri di formazione, centro di addestramento professionale e centri di riabilitazione. In modo particolare la normativa prevede che i minori possano ricevere un contributo economico mensile solo per il periodo in cui segue il corso. Inoltre non potrà ricevere il contributo nel caso in cui si riceva già un’indennità di accompagnamento o altre forme di sostegno speciali.

Sono esonerati dal versamento delle tasse universitarie anche i figli di soggetti che beneficiano della pensione di inabilità. In tal caso è tuttavia necessario presentare all’università il modello ISEE e un’autocertificazione del proprio stato di famiglia.


ESENZIONI PER REDDITO


Tasse universitarie 2020, esenzione totale fino a 20.000 euro di reddito, riduzioni dall’80% al 10% per i redditi fino a 30.000 euro.

Con l’imminente avvio del nuovo anno accademico, facciamo il punto sull’esonero e sulle agevolazioni previste per le tasse universitarie.

Il decreto MIUR del 26 giugno 2020 modifica le soglie della no tax area università, aumentando il limite ISEE e creando un sistema di riduzioni a scalare, pari ad un massimo dell’80% e fino al 10%.

Le università potranno inoltre introdurre ulteriori agevolazioni per gli studenti, sempre graduate in base al principio della progressività.

Chi non paga le tasse universitarie, quali sono le agevolazioni previste e come funziona la detrazione fiscale nel modello 730/2020? Sono queste le domande alle quali risponderemo in questa guida completa ed aggiornata.

L’iscrizione all’università comporta la necessità di farsi carico di spese elevate, che partono dalle tasse fino ad arrivare al costo per l’affitto per i tanti studenti fuori sede, con prezzi che nelle grandi città come Roma o Milano possono arrivare anche oltre 500 euro al mese a stanza.

Proprio per questo e per coniugare la voglia e necessità di studiare e specializzarsi con il bisogno di risparmiare sono previste alcune agevolazioni per chi vuole iscriversi all’università.


Chi non paga le tasse universitarie 2020? Novità e limiti di reddito per l’esenzione totale


Tasse universitarie 2020, riduzione dall’80% al 10% fino a 30.000 euro

Esenzione tasse universitarie 2020, agevolazioni anche per singola università

Esenzione tasse universitarie per chi ha superato la maturità con 100/100

Esenzione tasse universitarie per invalidità

Detrazione tasse universitarie, come funziona lo sconto nel modello 730

Non solo tasse universitarie: detrazione dell’affitto per gli studenti fuori sede 


Fino allo scorso anno erano esonerati dal pagamento delle tasse universitarie gli studenti e i relativi nuclei familiari con modello ISEE di valore fino a 13.000 euro.

Complice la situazione emergenziale in atto e le ricadute economiche causate dal Covid-19, con il decreto del MIUR del 26 giugno 2020 la no tax area è stata estesa fino a 20.000 euro.

Il limite per beneficiare dell’esonero totale dal pagamento delle tasse universitarie sarà valutato in base al valore del modello ISEE 2020.

Tasse universitarie 2020, riduzione dall’80% al 10% fino a 30.000 euro


Accanto all’esenzione totale, per l’anno accademico 2020/2021 vengono previste ulteriori esoneri, dall’80% e fino al 10% delle tasse universitarie, secondo la seguente tabella ed entro il limite ISEE di 30.000 euro:


Valore ISEE                Riduzione tasse universitarie 2020

20.000-22.000                                 80%   

22.000-24.000                                 50 %

24.000-26.000                                 30%

26.000-28.000                                 20%

28.000-30.000                                 10%


L’esenzione o la riduzione delle tasse universitarie sarà automatica per gli studenti in possesso dei requisiti ISEE iscritti al primo anno di università. Per le iscrizioni agli anni successivi, l’esenzione totale dal versamento delle tasse universitarie è legata anche al rispetto dei seguenti requisiti di merito:

 

  • per l’esenzione dalle tasse universitarie del secondo anno bisognerà aver conseguito almeno 10 CFU entro il 10 agosto;
  • per l’esenzione negli anni successivi bisognerà aver maturato 25 CFU nei 12 mesi antecedenti il 10/08 che precede l’iscrizione.

 

Decreto MIUR del 26 giugno 2020


No tax area università: le nuove soglie previste per l’anno accademico 2020/2021 


Esenzione tasse universitarie 2020, agevolazioni anche per singola università

All’estensione della no tax area si affianca la possibilità per le università di disporre agevolazioni ulteriori rispetto a quelle definite su base nazionale.

Il decreto del MIUR del 26 giugno 2020 prevede che ciascun Ateneo, sulla base della propria situazione, potrà stabilire:

 

  • ulteriori interventi di esonero tenuto conto dei seguenti indirizzi e priorità: 
  • ampliamento dell’esonero totale oltre la soglia dei 20.000 euro di ISEE;
  • ulteriore incremento della percentuale di esonero parziale fino a 30.000 euro, fermo restando il principio di gradualità in base al valore del modello ISEE del nucleo familiare;
  • esonero totale o parziale di specifiche categorie di studenti individuate in relazione alla particolare situazione economica personale, anche autocertificata ai sensi dell’art. 46, comma 1, lett. o), del d.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, tenuto conto della carriera universitaria individuale;
  • esonero parziale, per gli studenti, con indicatore ISEE comunque non superiore a 30.000 euro ovvero per ulteriori categorie di studenti con situazioni personali diverse da quelle economiche.

 

Esenzione tasse universitarie per chi ha superato la maturità con 100/100


Alcuni Atenei prevedono l’esenzione dal versamento delle tasse universitarie in caso di conseguimento della maturità con il massimo dei voti.

Chi si è diplomato con 100 o 100 e lode potrà quindi non pagare le tasse all’università ma chiariamo che in questo caso le agevolazioni variano e che non esiste una regola universale.

Alcuni Atenei possono prevedere la riduzione dell’importo, altri il versamento di una tassa minima e altri invece l’esonero totale. In questo caso è quindi fondamentale far riferimento al regolamento delle tasse della propria università.

Esenzione tasse universitarie per invalidità


Detrazione tasse universitarie, come funziona lo sconto nel modello 730


Oltre all’esenzione e alle diverse agevolazioni previste si ricorda che con la dichiarazione dei redditi è possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per l’iscrizione a università e corsi di specializzazione pubblici o privati.


La detrazione delle spese universitarie riguarda l’iscrizione e la spesa per la frequenza dei seguenti corsi:

 

  • corsi di istruzione universitaria;
  • corsi di specializzazione universitaria;
  • corsi di perfezionamento e master universitari;
  • dottorato di ricerca;
  • Istituti tecnici superiori (ITS);
  • corsi istituiti dopo il DPR 212/2005 presso i Conservatori di Musica e gli Istituti musicali pareggiati.

 

La prima accortezza da seguire riguarda proprio la differenza prevista nel caso di iscrizione a università statali o università private.

Per quanto riguarda l’iscrizione e le spese relative a corsi di università statali è possibile portare in detrazione Irpef 19% le spese sostenute relative a:

 

  • tasse d’iscrizione per triennale, master e specialistica anche nel caso di studenti fuori corso;
  • ricongiunzione di carriera;
  • tasse per l’iscrizione all’appello di laurea e rilascio della pergamena;
  • frequenza a corsi singoli, finalizzati o meno all’ammissione a un corso di laurea magistrale;
  • iscrizione a test d’ingresso (anche se non seguiti da iscrizione);
  • trasferimenti di ateneo;
  • passaggi di corso.

 

In merito alla detrazione delle spese per l’iscrizione o la frequenza di università private bisognerà seguire regole specifiche.

L’importo delle spese detraibili è stabilito annualmente dal MIUR non può essere superiore a quello stabilito per le tasse e i contributi per gli studi con un indirizzo uguale o affine svolti nelle università statali della stessa città o della stessa regione.

Se si configura un’eventuale eccedenza nelle tasse pagate, su quell’eccedenza non può essere calcolata alcuna detrazione.

Ecco l’attuale tabella con i limiti di detraibilità pubblicati dal MIUR:


Area disciplinare corsi istruzione      Nord                 Centro              Sud Isole

Medica                                                     3.700 euro       2.900 euro      1.800 euro

Sanitaria                                                  2.600 euro      2.200 euro       1.600 euro

Scientifico-tecnologica                         3.500 euro       2.400 euro       1.600 euro

Umanistico-sociale                               2.800 euro        2.300 euro      1.500 euro


Sempre con decreto annuale, il MIUR fissa i limiti di detraibilità relativi alle spese per l’iscrizione e la frequenza di corsi di dottorato, di specializzazione e di master universitari di primo e di secondo livello.


L’importo massimo di spesa detraibile è fissato nelle seguenti misure:


Spesa massima detraibile                                                     Nord                Centro              Sud Isole

Corsi di dottorato, di specializzazione                               3.700 euro      2.900 euro      1.800 euro

e master universitari di primo e di secondo livello


Non solo tasse universitarie: detrazione dell’affitto per gli studenti fuori sede


Le spese per la frequenza dell’università non si fermano a quelle per l’iscrizione e per le tasse. Uno dei costi maggiori che interessa i tanti studenti fuori sede è quello per il pagamento dell’affitto.

Il costo sostenuto per i canoni di locazione, ovvero la spesa relativa all’affitto, può essere portata in detrazione al 19% nel limite totale di 2.633 euro. La detrazione dell’affitto nel modello 730 è riconosciuta agli studenti iscritti ad un’università situata in un Comune distante almeno 100 chilometri da quello di residenza dello studente e, comunque, in una Provincia diversa.


Come evitare di pagare le tasse universitarie se il genitore è disabile


L’esonero delle tasse universitarie spetta anche ai figli di soggetti che percepiscono la pensione di inabilità. In questo caso, è necessario presentare l’indicatore ISEE del nucleo familiare o un’autocertificazione dello stato di famiglia. Dunque, ecco come evitare di pagare le tasse universitarie se il genitore è disabile.

 

Diritti del malato - Redazione Reumatoide.it Gennaio  2021

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